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domenica 30 aprile 2017

RECENSIONI E MUSICA: "Bad love" di Jay Crownover

AUTORE: Jay Crownover
TITOLO:Bad love ( Welcome series #1)
EDITORE: Newton compton
 GENERE: New Adult
PAGINE: 416
 
Sexy, dark, pericoloso, Bax non cammina solo sul binario sbagliato… lui è il binario sbagliato. Criminale, delinquente e attaccabrighe, ha preso un sacco di pessime decisioni, e una di queste lo ha portato in prigione per cinque anni. Ora Bax è fuori e in cerca di risposte, e non gli importa cosa dovrà fare o chi dovrà ferire per trovarle. Ma non ha fatto i conti con Dovie, una ragazza innocente e pura… Dovie Pryce sa bene cosa comporti vivere una vita difficile. Ha sempre cercato di essere buona, di aiutare gli altri, e non si è mai lasciata trascinare giù dalla tristezza. Eppure le cose per lei non hanno fatto che peggiorare. A quanto pare, l’unica persona che può aiutarla è l’ex-detenuto più spaventoso, sexy e complicato che sia mai uscito da The Point. Bax le fa paura, risveglia in lei sentimenti che non avrebbe mai pensato di provare. Ma a Dovie non serve molto per capirlo: certe volte le persone migliori per noi sono proprio quelle che dovremmo evitare…


 
Parliamoci chiaro i "bad boy" come ben sappiamo, piacciono e li ritroviamo in ogni libro al momento in commercio, ma il protagonista qui è cattivo, non solo tatuato o difficile, ma spietato.
Ho iniziato questo libro, con qualche aspettativa come vi ho già detto c'è chi lo ha amato e chi l'ha odiato. Io ho passato buona parte della lettura a chiedermi se mi piacesse o meno, sono sincera non so ancora bene da che parte schierarmi. La storia è complicata, siamo a The point, che l'autrice ci spiega potrebbe essere una qualsiasi zona malfamata di qualunque città e qui incontriamo per la prima volta il protagonista Shane Baxter o Bax , appena uscito dopo cinque anni di prigione. Tornato nel quartiere scopre che il migliore amico è scomparso e che il criminale per il quale è finito in carcere, lo sta cercando. La ricerca lo porta sulla strada di Dovie una ragazza buona e innocente, diventata tale nonostante le mille difficoltà che la vita le ha messo davanti.
. L'incontro tra i due è fatto di attrazione ma anche di repulsione, Dovie odia quello che Bax fa per vivere e quest'ultimo ha il cuore più nero del carbone e non in grado di affezionarsi a nessuno. Piano, piano eventi e varie rivelazioni li avvicineranno e porteranno Bax a  domandarsi se i sentimenti per Dovie saranno in grado di salvarlo dall'abisso.
Sono confusa, partiamo dal fatto che a mio giudizio l'unico protagonista di questa storia è Bax, Dovie io l'ho solo vista come colei che in qualche modo lo aiuta a mutare, ma il lettore entra subito in empatia solo con il personaggio maschile. Questo in un modo o nell'altro cambia la prospettiva di lettura, perchè invece che di entrambi quello a rimanere nella memoria è il solo punto di vista maschile. Il libro non è semplice è violento, cupo, sanguinoso e rude questo si evince sia nella narrazione serrata sia nel linguaggio.
Come spiegavo prima di tutto il libro è importante il contesto, "the point" è la periferia della città quella degli scontri tra bande e in cui l'illegalità la si impara sin da bambini e diventa mezzo per la sopravvivenza. Questa zona è al confine con "the hill" che invece è la metropoli borghese quella che in apparenza, vive priva dei problemi. Bax è un uomo cresciuto nella violenza, una madre alcolizzata e piena di dipendenze, un passato fatto di droge, prostitute e furti. Ha passato cinque anni in carcere che l'hanno reso ancora più rude e ancora più cupo. Bax è un protagonista "senza filtri " , qui non abbiamo un uomo che fa il "cattivo" ma nasconde un cuore "buono" no siamo davanti a una persona a cui quello che fa piace, lo diverte e ha riempito una vita vuota e priva di prospettive. Questo è uno dei tanti motivi per cui si fa fatica in un primo momento a capirlo e ad apprezzarlo, perchè non ha punti di luce ma solo buio. Fino all'incontro con Dovie, una brava ragazza ma soprattutto una persona normale, lavora, va all'università ha una vita che potrebbe avere chiunque ma vive a "the point" e soprattutto è finita in mezzo alla strada di Bax. Viene, così, trascinata in una serie di eventi che la portano a cambiare e a decidere se vale la pena  barattare una vita di sicurezze con una  incerta, fatta solo di momenti  fugaci e corse nella notte.
Entrambi i protagonisti si ritroveranno a collaborare per un obiettivo comune per questo si avvicineranno  plasmandosi a vicenda. Dovie riuscirà a risvegliare la parte meno violenta di Bax e lui a sua volta la renderà più forte, facendo emergere il suo lato combattivo. Il finale è quello che mi ha più spiazzata, non è un epilogo fiabesco in cui "vissero tutti felici e contenti" ma è coerente con tutta la storia e ci ricorda che per quanto si possano smussare i lati del proprio carattere la sostanza rimane invariata , questo è proprio quello che succede a Bax e Dovie.

 [«E dimmi, Titus, cosa c’è nel mio futuro, secondo te?». Appoggiai i palmi sul tavolo e mi sporsi verso di lui, puntando gli occhi nei suoi. Per la prima volta, vedi la stessa forza interiore che avevo io riflessa nei suoi luminosi occhi celesti. «Questa è la mia vita. Questa è The Point. Anche se riuscissimo a
escogitare un modo per liberarci di Novak, qualche altro pezzo di merda alzerà la cresta e prenderà il suo posto. Pensi che un giorno mi sveglierò e deciderò di lavorare in banca o di fare l’agente di borsa? Non so che favola ti sei letto prima di addormentarti, ma il protagonista non sono io. Sono un criminale, è
l’unica cosa che so fare».
Ci guardammo a lungo, poi lui imprecò e prese il portafoglio dalla tasca dei pantaloni. Buttò qualche banconota in mezzo al tavolo e si alzò. Aveva un’aria stanca e triste.
«Speravo che per te la rossa fosse abbastanza importante da farti cambiare opinione. Ho visto come la guardavi. Un uomo non può girare le spalle a una donna che riesce a fargli venire quello sguardo».]

Lo stile come dicevo prima è serrato e d'impatto questo permette al lettore di entrare completamente in sintonia sia con il contesto che con i personaggi. Una storia che per quanto possa non piacere denota un equilibrio e una coerenza, non abbiamo un romanticismo eccessivo nè un lieto fine fatto di cuoricini e pareti rosa, ma d'altronde entrambi i protagonisti cambiano ma rimangono comunque loro stessi.
Sono sincera per quanto ci siano vari episodi forti, devo ammettere di averlo trovato meno fastidioso rispetto ai libri che buttano all'interno della storia stupri e violenze solo per sollevare una storia mediocre, questa, invece, tiene incollati alle pagine e a me non è dispiaciuta. 
Un libro particolare, un protagonista cattivo e una donna forte e determinata, lo consiglio? Non a tutti, solo alle persone a cui potrebbero piacere questo tipo di storie, ma se siete amanti dei libri molto romantici e dolci potete escluderlo dall'elenco delle vostre prossime letture.


GIUDIZIO:3 AUDREY ( Promosso con qualche riserva)
MOMENTO MUSICALE:

  Audioslave "be yourself", perchè per Bax ci voleva una canzone forte con un gran significato e questa mi sembrava perfetta d'altronde: "To be yourself is all that you can do"\ "essere te stesso è tutto ciò che puoi fare".

 



7 commenti:

  1. Ho apprezzato molto questo tuo punto di vista. Ho amato molto Jay Crwnover con la sua prima serie ed ero curiosa di questa anche se tolmente diversa. Dopo la tua recensione penso di dargli una possibilità.

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  2. Ho sentito dire che questa nuova serie è molto diversa dall'altra di quest'autrice e la tua recensoine me lo conferma. Siccome la scrittrice mi piace credo che gli darò una possibilità attenta però a cosa aspettarmi

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    1. Si diversissima l'altra serie è molrto meno dark, qui siamo sui un altro genere :)

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  3. Ciao Roby:) lo voglio, lo voglio, lo voglioooo*-* Devo leggerlo quanto prima u.u
    Bella recensione;)

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